Romanzo epistolare

Gli amanti che si sfiorano - 1

Guardo al suo cospetto la Luna schiarirsi, come un granello di sabbia guarda il mare che prima o poi lo travolge. Mi manca il fiato e facci...

giovedì 1 giugno 2017

Gli amanti che si sfiorano - 3

Sento ogni giorno crescere questo nulla dentro di me, questo marcio, questo sfracello. Sento ogni giorno nettezza che cresce nel mio organismo, nettezza che mi appesantisce, che mi rende rifiuto e di cui mi rifiuto, ma non è mai abbastanza. Ho una crepa, una spaccatura il cui centro ancora non ricordo e forse non ritroverò mai. L’unica cosa che riusciva a riempirla erano i tuoi occhi, pieni di vita e d’amore, lo stesso amore con il quale ti guardavo io, mentre facevamo a gara a chi arrivasse prima alle labbra dell’altro. Ora quegli stessi occhi, quelle due paia, sono piene di lacrime, sono cascata, sono sorgente di un oceano il quale è ricolmo di tristezza.

Non esisto più, perché la morte è venuta a bussarmi alla porta tirandomi per i capelli, annullando quel briciolo d’amore che mi è stato concesso provare e sentire e praticare. Ogni uomo nasce, cresce, ama, muore. La mia terza tappa è conclusa abbandonandoti in maniera sciocca, mentre mi uccidevo a mia insaputa. La mia unica forma di vita sei stata tu, creatura da amare, che con le sue braccia riusciva a tenere a bada i miei demoni e con le sue parole a sconvolgere i miei respiri fintamente semplici e lineari. Ora tutto ciò che mi lascia senz'aria è il tuo silenzio, sebbene io sappia che in fondo ci sentiamo ancora un po’ o almeno io ti sento e ciò mi tiene ancora, fragilmente, attraccato alla vita.


Sempre tuo


Lettera 2                                                              Lettera 4

Nessun commento:

Posta un commento